La Vista

E se fosse un problema di vista?

Bambini distratti, che non riescono a concentrarsi, con scarse performance scolastiche? Non sempre è una questione di difficoltà di apprendimento. In molti casi, invece, si tratta di problemi di vista occulti o trascurati.

Il ruolo della vista nello sviluppo della prima infanzia

Un bambino appena nato si rapporta con la madre principalmente attraverso tre sensi, l’olfatto, il gusto e l’udito. Sono il primo strumento per riconoscerla, per trovare il capezzolo ai primi pasti, per sentirla vicina, proprio lei che per nove mesi lo ha portato in grembo.
Ma la vera relazione con il mondo esterno inizia più avanti, con l’entrata in campo degli altri due sensi, tatto e vista. Il tatto è esercitato essenzialmente con la bocca: i bimbi portano tutto alla bocca per conoscere il mondo circostante.
Solo al terzo mese d’età il bimbo inizia a guardarsi intorno, utilizzando la vista ed espandendo il suo spazio d’interazione. Da questo punto in poi, la vista assume un ruolo chiave come senso d’apprendimento. E’ quindi indispensabile che il piccolo possa contare su di essa, ricevendo un’immagine il più possibile perfetta, per consentire al cervello di avere a disposizione informazioni corrette e veritiere sul mondo.

Quando si completa la funzione visiva?

A differenza di quanto si possa immaginare ciò avviene verso il terzo,quarto anno d’età, in parallelo con lo sviluppo del sistema nervoso. Il neonato,prima dei tre mesi, vede poco o niente, ma impara a dirigere entrambi gli occhi su un oggetto luminoso situato a meno di un metro di distanza.
Durante il quarto mese comincia a coordinare vista e mano per afferrare gli oggetti, e alla fine del primo anno di vita arriva al 50% della funzione visiva.

I principali difetti

I più comuni difetti visivi riscontrabili nei bambini sono:
La miopia: quando la messa a fuoco non avviene esattamente sulla retina, ma in un punto più vicino alla cornea, rendendo difficoltosa la visione da lontano.
L’ipermetropia: quando le immagini non sono a fuoco esattamente sulla retina, ma in un punto al di là, rendendo difficoltosa la visione del vicino.
L’astigmatismo: quando le immagini arrivano sulla retina confusamente. L’astigmatismo può essere sia miopico, che ipermetropico.
Lo strabismo: la deviazione di uno o entrambi gli occhi.

I segnali da non trascurare

Ci sono segnali inequivocabli di comportamento dei bambini che possono farci pensare a problemi di vista:

• corrugare le sopracciglia
• sbattere le palpebre
• usare il dito per seguire la lettura
• avvicinarsi troppo al libro o al giocattolo
• tenere la testa inclinata
• accusare spesso mal di testa e avere gli occhi rossi
• scrivere fuori dalle righe
• pigrizia

Le visite sono importanti

In via generale, se non si riscontrano particolari problemi, va detto che, la prima visita va effettuata entro i sei anni e poi, a seguire, durante la scuola primaria, è utile controllare la vista ogni anno, in particolare quando i ragazzi crescono velocemente.
Solo in questo modo si eviterà di sottoporli a stress legati a un difficile apprendimento.



Cos’è l’optometria?

Optometria è un termine tecnico che significa ‘misurazione della vista o della visione’. Chi pratica optometria s’interessa dell’esame della vista e della visione e della ricerca di un rimedio a tutti quei problemi della visione che non sono malattie. Ciò significa, ad esempio, che l’optometria ha come interesse principale la miopia mentre ha un interesse indiretto per condizioni quali il glaucoma o la congiuntivite (che invece sono condizioni di interesse medico).

La sola misurazione della vista, spesso, non indica il reale stato visivo di un individuo.
Capita che delle persone, ad età diverse, lamentino dei disturbi: visione annebbiata, mal di testa, bruciore agli occhi, lacrimazione magari dopo aver lavorato con il computer; quando leggono si stancano presto ed abbandonano la lettura, oppure la visione tende a sdoppiarsi, ed altro ancora. Tutti questi sintomi nascondono, probabilmente, un’alterazione dell’efficienza visiva.

L’efficienza visiva può essere misurata e anche migliorata. L’optometrista aiuta il paziente nel ripristino del giusto equilibrio visivo, non solo prescrivendo degli occhiali ma riportando il sistema visivo ad un buon grado di operatività, che potrà tradursi in un maggior rendimento, nel lavoro, nello studio e nello sport.